La peridotite è la roccia madre di tutte le serpentiniti della Valmalenco.
Le serpentiniti della Valmalenco, un corpo roccioso tabulare spesso da uno a due chilometri e affiorante su una superficie di circa 170 kmq, costituiscono una formazione geologica quasi interamente circoscritta dai confini della valle, da cui sono estratte le numerose varietà di Serpentino.
Osservando a occhio nudo una lastra di serpentinoscisto è evidente come la roccia appaia come schiacciata, quasi fosse passata sotto un laminatoio.
Questa particolare caratteristica, chiamata dai geologi scistosità, è il risultato finale di una lunga storia di deformazioni meccaniche e di altre trasformazioni subite da un frammento di peridotite dalle dimensioni di diversi chilometri cubi, che durante la formazione delle alpi è emerso dalle profondità del mantello terrestre.
Antigorite, olivina, magnetite, clorite e pirosseno sono i minerali che compongono il serpentinoscisto
determinandone, unitamente alla loro tessitura, le caratteristiche fisico-meccaniche come ad esempio la fissilità, ovvero la capacità di dividersi in lastre piane e sottili che è una delle proprietà più importanti di questa roccia. Il colore delle serpentiniti è il verde in differenti tonalità: cupo, grigio, con riflessi azzurri, color salvia, variegato ecc.
Negli impieghi esterni la colorazione può variare con il passare degli anni a causa dell’alterazione ferrosa della magnetite, la quale può donare al prodotto un affascinante
tratto caratteristico antico.